Nel corso della storia, l'ape è stata utilizzata come simbolo per ottenere potere e legami nobiliari. Le api sono state un motivo popolare nelle arti decorative per migliaia di anni e rimangono un simbolo duraturo anche oggi.
Se siete stati a Roma, probabilmente avrete notato che le api sono scolpite nel marmo e nei legni. Sono intrecciate nelle tende e dominano quasi tutte le piazze di Roma. L'ape è lo stemma di una famiglia molto famosa, i Barberini.
La famiglia Barberini era una famiglia aristocratica romana, originaria di Barberino, nella valle dell'Else. In seguito si stabilirono prima a Firenze e poi a Roma, dove divennero ricchi e potenti.
La famiglia aveva uno stemma che comprendeva tre api su sfondo blu accanto a una tiara papale e alle chiavi di San Pietro. Ma come mai le api compaiono su questo bellissimo stemma?
Le api simboleggiano l'amore dei membri di questo potente clan per il lavoro e la famiglia, oltre a glorificare il talento e l'altruismo.
La comparsa delle api sullo stemma della famiglia Barberini è associata a un'antica leggenda. La famiglia era conosciuta a Firenze fin dall'XI secolo come ricca e vicina alla famiglia reale.
La leggenda narra che un giorno il loro erede si ammalò gravemente. Tutti i medici più famosi cercarono di aiutarlo, ma senza successo. Un povero uomo che raccoglieva miele dalle api selvatiche lo scoprì e guarì il giovane usando veleno d'api e miele. Appena guarito, il raccoglitore di miele sparì senza dire il suo nome e senza chiedere alcuna ricompensa. In segno di gratitudine, da quel momento in poi si decise di inserire un'ape nello stemma della famiglia, simbolo di lavoro e guarigione.
Secondo altre fonti, il clan Barberini era originariamente conosciuto con il nome di Tafani, che significa tafano, ma si rese conto che l'ape, con le sue associazioni agli attributi di Cristo, si sarebbe adattata meglio alla sua magnificenza e al suo diritto divino al papato. Nacque così l'ape Barberini.
Le api simboleggiavano anche la virtù morale. Sembravano lavorare molto duramente e producevano miele, cosa molto desiderabile nell'Europa paleocristiana. Vengono glorificate nella Bibbia, dove il loro miele viene paragonato alla Parola di Dio. Le api producevano anche la cera per le candele e per questo erano protette dalla Chiesa.
La Fontana delle Api (1644) fu realizzata da Gian Lorenzo Bernini per Papa Urbano VIII (1623-44), membro della famiglia Barberini. Questo papa fu un grande mecenate della famiglia e durante il suo pontificato l'arte fu il mezzo utilizzato per esprimere e manifestare il rango nobiliare della famiglia papale. L'incredibile Fontana delle Api si trova all'angolo di Piazza Barberini a Roma.
Nel 1634, le api trovarono la loro strada verso il Vaticano, sul famoso Baldacchino di Gian Lorenzo Bernini per la Basilica di San Pietro a Roma. Si tratta di un vero capolavoro della scultura barocca. Un baldacchino massiccio di 66 piedi al centro della Basilica, che si trova sopra la tomba di San Pietro, è un impressionante baldacchino architettonico in bronzo sostenuto da colonne di marmo tortuose. Ogni zoccolo reca uno stemma con le tre api della famiglia Barberini, che rappresentano l'ascendenza di Papa Urbano VIII, committente dell'opera.
Le api da miele sono sempre state citate sia nelle scritture che nell'architettura. Ancora oggi l'ape è un simbolo di aspirazioni regali. La sua presenza nella Bibbia permane tuttora e i papi la utilizzano ancora nella simbologia.
Una parte di ogni acquisto al Salva Le Api viene donata alla Pollinator Partnership e ad altre organizzazioni non-profit che aiutano a salvare le colonie di api in tutto il mondo.